La verità può emergere in modi inaspettati, specialmente quando a raccontarla è una bambina di sei anni. La sua voce, confusa e tremante, ha rivelato un incubo che ha trasformato una giornata di giochi in una realtà insostenibile.
Una visita in una casa che avrebbe dovuto essere un luogo di svago, insieme agli amichetti, si è trasformata in un ricordo doloroso. L’uomo che avrebbe dovuto proteggere i bambini è diventato, nel racconto della piccola, la fonte della paura.
L’arresto e l’indagine
Le parole della bambina hanno indotto la madre a confrontarsi direttamente con il ventitreenne, residente nella provincia di Pisa e padre dei piccoli amici della figlia.
Tuttavia, le sue risposte non hanno rassicurato la madre. Pertanto, è stato deciso di portare la bimba in ospedale e di affidare le sue preoccupazioni a specialisti e investigatori.
Pochi giorni dopo, la Squadra Mobile di Pisa ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura. L’accusa riguarda la violenza sessuale su minore, un’accusa grave che gli inquirenti stanno esaminando con la massima attenzione per garantire la tutela della vittima.
Il protocollo rosa al Meyer
La bambina è stata accolta al Meyer di Firenze, un centro specializzato per l’età pediatrica. Qui è stato attivato il protocollo rosa, una procedura pensata per assistere le famiglie in situazioni delicate. Medici, psicologi e personale formato hanno offerto alla piccola un ambiente sicuro, dove poter esprimere le sue emozioni senza pressioni, supportando anche la madre nel complesso percorso che segue la scoperta di una violenza così grave.
Le indagini continuano, mentre gli specialisti lavorano per garantire alla bambina il supporto necessario per affrontare e superare questa terribile esperienza.