Studiare in Italia

Erasmus+ porta studenti ucraini all’Università di Pisa

Un'esperienza formativa positiva ha spinto due studentesse a iscriversi ai corsi di laurea dell'Ateneo pisano.

Erasmus+ porta studenti ucraini all’Università di Pisa
Grazie al progetto Erasmus+ KA171, nove studenti e cinque membri dello staff accademico ucraino hanno avuto l’opportunità di studiare e lavorare all’Università di Pisa. Due di loro, Romanna e Oleksandra, hanno trovato l’esperienza così significativa da decidere di iscriversi ai corsi di laurea triennale in Management for Business and Economics e Lettere Moderne, scegliendo Pisa come la loro nuova sede di studi.
Per molti partecipanti, raggiungere l’Italia ha rappresentato non solo un’opportunità accademica, ma anche un contesto sicuro in un periodo caratterizzato dalle tensioni del conflitto russo-ucraino. “La mobilità Erasmus+ è stata un passo unico e prezioso nel nostro sviluppo individuale – hanno dichiarato le due studentesse – Abbiamo migliorato le nostre competenze linguistiche, conosciuto nuove metodologie di studio e imparato l’italiano. Pisa ci ha accolte e ci ha fatto crescere, sia accademicamente che personalmente.”

Il progetto e le sue sfide

Il progetto, avviato nel 2022 e recentemente valutato positivamente dall’Agenzia Nazionale Erasmus+, ha coinvolto la Drohobych Ivan Franko State Pedagogical University (DIFSPU) e la Kyiv National Linguistic University (KNLU). L’obiettivo principale era sostenere la modernizzazione del sistema universitario ucraino, allineandolo agli standard europei e rafforzando la presenza internazionale delle due istituzioni. Le attività si sono concentrate su settori come il cultural heritage management e la formazione linguistica e filologica, promuovendo scambi per migliorare la qualità della didattica e della ricerca.

Tuttavia, l’avvio del conflitto ha complicato il progetto, riducendo il numero di mobilità previste e impedendo ai docenti italiani di recarsi in Ucraina. Le mobilità verso Pisa hanno richiesto una riorganizzazione, specialmente a causa delle restrizioni di espatrio per studenti e docenti di sesso maschile. Nonostante queste sfide, la cooperazione è rimasta attiva e tutte le attività sono state portate a termine come concordato.

Un valore simbolico

“In un contesto globale segnato da tensioni geopolitiche, la collaborazione con l’Ucraina guidata dai principi della Carta Erasmus+ ha assunto un forte valore simbolico e sociale” ha affermato il professor Giovanni Federico Gronchi, prorettore per la cooperazione e le relazioni internazionali. “Le università sono luoghi di dialogo, conoscenza e libertà, e questa collaborazione ha ribadito il nostro impegno a promuovere pace, cooperazione e sviluppo umano, investendo nella ricerca e nella formazione anche nei momenti più difficili.”

Il progetto ha rappresentato, quindi, non solo un’opportunità di scambio accademico, ma anche un gesto concreto di solidarietà e diplomazia educativa, in perfetta sintonia con i valori fondamentali del programma Erasmus+: inclusione, diversità e partecipazione alla vita.